Crisi energetica e crisi Russia Ucraina

Che fare con gli investimenti?
I consigli sono sempre gli stessi:
1) se siete sui mercati non fatevi prendere dal panico e tenete dritto il timone.
2) se avete risorse da investire, visti i ribassi è un buon momento per comprare di più a prezzo più conveniente.
Approfittiamo di una lunga chiacchierata di questa mattina con una cliente preoccupata per la flessione degli andamenti dei fondi negli ultimi due mesi.
Che succede? Bisogna chiudere bottega? Panico generale?
Assolutamente no.
Se ben ricordate, durante la prima ondata di coronavirus ci si era trovati di fronte allo stesso dilemma: quote che scendono vertiginosamente di valore, scatenando sudori freddi e desiderio di ritirare gli investimenti.
Per quanto le cause scatenanti siano in questo caso differenti, il consiglio rimane lo stesso di due anni fa: PESTATEVI LE MANI! ( a meno che non abbiate investito in qualche miniera di carbone nel Donbass, allora cavoli vostri).
Questo tipo di ribassi su congiunture a livello globale sono fisiologici e son destinati a rientrare sul medio termine.
Di conseguenza:
A) se siete “entrati” da poco, diciamo da meno di un anno, ritirando i vostri investimenti ora vi porterete a casa una perdita. Non è il momento di essere emotivi, ci siamo sbucciati le ginocchia ma dopo un po’ le ginocchia guariscono e anche l’amor proprio.
B) se non avete ancora investito, o avete ulteriori risorse liquide, è un buon momento per entrare acquistando a un valore medio più basso rispetto a qualche mese fa, quindi, con lo stesso capitale acquisiremo un numero di quote maggiore che nel medio termine andrà a garantirci, sull’onda dei rimbalzi un tasso di interesse attivo più alto.