Per quanto tempo potresti mantenerti coi tuoi risparmi?

Per quanto tempo potresti mantenerti coi tuoi risparmi?

Questa domanda faceva parte di un questionario di raccolta dati di alcuni anni fa ed è secondo me attualissima.

Quanti di noi sanno su quali e quante risorse possono contare in caso di impossibilità di lavorare?

Quanti di noi accantonano danaro per far fronte agli imprevisti della vita o programmano le spese future?

La risposta è: pochi.

Pochi di noi affrontano l’argomento risparmio in modo strutturato. Nella migliore delle ipotesi si tende ad accantonare genericamente risorse in strumenti finanziari inadatti come conti correnti o libretti, senza fare particolari ragionamenti di obiettivo, quantità di risorse, rivalutazione dei risparmi e così via.

Perchè?

Perchè sono argomenti “faticosi”, l’esempio pratico è che oggi quasi tutti sappiamo a spanne che prenderemo pensioni insufficienti ma tendiamo a non cercare soluzioni per compensare questo gap. L’idea è sempre la stessa: rimandare un problema grande, di cui si conoscono poco i dettagli, ad un indefinito periodo futuro nel quale “sarò più tranquillo e potrò prendere decisioni” , “avrò meno spese” e così via.

Questo avviene ad ogni livello:

nel non pensare ad una tutela sanitaria da parte di un libero professionista,

nella non scelta di un lavoratore di integrare la propria pensione

nella non scelta da parte di una azienda nel predisporre gli accantonamenti TFR dei dipendenti.

Quanto costa non scegliere?

Bisognerebbe chiederlo al libero professionista che per problemi di salute non può lavorare e non sta incassando.

Bisognerebbe chiederlo al lavoratore che non aveva costruito un risparmio e ora in pensione si trova a percepire il 70% , il 60 o anche meno di quello che guadagnava pochi mesi prima.

Bisognerebbe chiederlo a quella Azienda che a fronte del pensionamento di alcuni dipendenti si trova in difficoltà nel liquidare i TFR perché non aveva scelto di accantonarli.

La risposta delle persone è solitamente si ma quanto mi costa!?

Costa più rinunciare a 200 euro al mese oggi o dover stare in ristrettezza quando sarò anziano?

Costa più fare oggi un piano studi per i miei figli o andare a fare qualche finanziaria quando sarà il momento?

Costa più una polizza sanitaria o non potersi curare rapidamente e nel migliore dei modi?

Sarebbe fondamentale arrivare a questo secondo step di domande e magari iniziare a prendere qualche informazione in più, per poi scoprire, magari, che le cose non costano quanto mi ero immaginato e quindi posso farle e quasi quasi mi conviene anche fiscalmente.

In un’epoca nella quale lo Stato è in ritirata nell’ambito sociale, delle cure pubbliche e delle pensioni pensare di tutelarsi, di prevenire, accantonare e non essere in balia degli eventi è qualcosa che non è più rimandabile e dovrebbe essere in cima ai pensieri di ogni persona che ha un reddito.

Non per fare un favore all’amico consulente, non per ingrassare di provvigioni gli intermediari finanziari di turno. Per NOI. Perchè verrà un momento nel quale dovremo fare i conti con le scelte fatte e non fatte e solo allora scopriremo quanto sarà grande il costo dell’inazione.