Tasso variabile, quanto mi costi!

Tasso variabile, quanto mi costi!

Crisi energetica, guerra, inflazione galoppante e conseguente aumento dei tassi da parte della BCE hanno provocato un’impennata dei mutui a tasso variabile.

 

Rate sempre più onerose.

Secondo un’analisi di Facile.it,  le rate di un muto a tasso variabile sono aumentate del 36% nel periodo gennaio 2022/gennaio 2023.

Nello specifico, un muto a tasso variabile da 126.000 € in 25 è passato da un importo di rata da 456 a 619 euro, con un TAN cresciuto dallo 0,67% fino al 3,33%.

L’ulteriore aumento dei tassi da parte della BCE, previsto entro giugno sarà di quasi un punto e mezzo per l’indice Euribor. Questo porterà la rata di cui sopra ad un importo di 718 euro.

In soldoni: se un anno fa il l’importo da restituire spalmato su 2 rimaneva sotto i 140.000 euro, con i tassi attuali e le prospettive da qui a giugno si arriva a montati da oltre 200.000 euro.

Ovviamente sono aumentati gli interessi anche per i mutui a tasso fisso, passati in 12 mesi da una media dell’ 1,05% al 3,26% di Gennaio 2023. Con una differenza importante: Chi ha preso un anno fa un mutuo a tasso fisso mantiene un interesse sul capitale a 1,05%. Chi ha preso il variabile è passato da 0,67% a 3,33%. Un aumento importante, per molti oltre lo stesso indice di solvibilità indicato dalla banca stessa rispetto all’importo massimo di rata.

 

Cosa fare?

Se ho già un mutuo fisso sono relativamente a posto. Se invece ho un mutuo a tasso variabile ( entro i 200.000 e con un ISEE nn superiore ai 35.000 €) posso chiedere alla mia banca la conversione da variabile a fisso.  La norma è contenuta nell’emendamento alla legge di Bilancio 2023, al fine di calmierare l’aumento della rata.

E se non ho ancora preso il mutuo?

Dal nostro punto di vista, in un momento di tassi alti che rischiano di aumentare ancora, è preferibile orientarsi verso il  tasso fisso. Questo al fine di avere certezza dell’importo di rata e non trovarsi da qui a un anno con un aumento di rata che potrebbe andare a pesare troppo sul bilancio familiare. A medio termine, a fronte di una discesa dei tassi, si potrà ricontrattare con la propria banca o con altro istituto di credito al fine di ottenere un tasso migliore e ridurre l’importo del muto stesso.